Un piccolo grande passo verso il superamento dell’analfabetismo, male che tiene soggiogate ancora oggi intere popolazioni in tutto il mondo.

Tratto da un articolo di Floriana Pagano pubblicato il 12 novembre 2008 sulla rivista Carta.

 

“Trascorro i primi cinque giorni del mio viaggio di conoscenza organizzato dalla Ong Arcs negli insediamenti dei Sem Terra nello stato del Maranhão in Brasile e sono ospite della famiglia di Maria Creuza.

Maria Creuza è una donna silenziosa e riservata ha 36 anni e 7 figli. Assieme ad altre 60 famiglie grazie all’intervento del Movimento dei Sem terra vive in un accampamento lavorando circa 42.000 ettari di terra di proprietà di un unico fazenderos. Produce fondamentalmente mais, manioca, riso e fagioli, tutti ingredienti tipici della dieta quotidiana di queste famiglie.

La sera Maria va a scuola la stessa che, la mattina, frequentano i suoi figli; insieme a lei altri uomini e donne per imparare a leggere e scrivere.L’analfabetismo è un problema grave, in tutto il Brasile si stimano quasi 20 milioni di persone, in questa zona del Nord Est brasiliano circa il 70 per cento della popolazione.

Dal 2007 è stata avviata una campagna di alfabetizzazione basata sul metodo cubano chiamato «Sim, eu posso» [Sì, io posso].

Grazie all’iniziativa e alla forza del Movimento dei Sem terra sono stati alfabetizzati circa 1.500 studenti solo nel Maranhão e quasi 5.000 in tutto il Brasile.

Usato con ottimi risultati anche a Cuba e in Venezuela è un metodo semplice: lezioni video registrate, pochi alunni, un educatore, un manuale e contenuti presentati in modo facilmente intuibile. In aree rurali a volte difficilmente accessibili non sempre è possibile disporre di scuole e insegnanti.

Durante le lezioni si affrontano temi importanti legati alle necessità comuni: dalla salute, alle relazioni familiari, alla storia, all’ambiente.
 «Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo» scriveva Paolo Freire, pedagogo brasiliano noto per i suoi volumi “Pedagogia dell’oppresso” e “Teoria e pratica della liberazione” nei quali sostiene che un’educazione che non tenga conto del contesto in cui viene applicata è nulla e non consente agli uomini la propria emancipazione.”